L’ARGENTINA È CAMPIONE DEL MONDO



Argentina campione del mondo: ECCO IL TABELLINO

Lusail: Iconic Stadium- domenica, 18 dicembre 2022, ore 16,00

ARGENTINA – FRANCIA 7-5 d.c.r. (2-2- d.t.r., 3-3- d.t.s.; XXII CM. Finale 3o Posto)

RETI: 23′ Messi rig., 36′ Di Maria, 80′ rig. e 81′ Mbappé, 109′ Messi, 118′ Mbappé rig.

ARGENTINA: Martinez E., Molina (91′ Montiel), Tagliafico (123′ Dybala); Romero, Fernández E., Otamendi; De Paul (102′ Paredes), MacAllister (116′ Pezzella), Alvarez (102′ Martinez L.), Messi, Di Maria (64′ Acuna); All.: L. Schelotto.

FRANCIA: Lloris, Kounde (120′ Disasi), Hernandez II (71′ Coman); Tchouameni, Varane (113′ Konatè), Upamecano; Dembelé (41′ Kolo Muani), Rabiot (96′ Fofana), Giroud (41′ Thuram), Mbappé, Griezmann (71′ Camavinga); All. D. Deschamps.

ARBITRO: Marciniak (Polonia).

SPETTATORI: 86.500 circa

Argentina campione del Mondo: RACCONTIAMO LA FINALE!

Il confronto diretto tra i compagni di squadra al Paris Saint Germain Leonel Messi e Kylian Mbappé è uno dei temi proposti dalla finalissima del campionato mondiale di calcio 2022. Molto probabilmente, la partita propone il meglio del pallone. Per altro, ombre oscure si addensano sulla partita, soprattutto per quanto riguarda le condizioni fisiche di molti giocatori transalpini. Rischia di saltare il confronto diretto tra i principali scudieri dei due fuoriclasse: quello tra i centravanti Giroud e Julian Alvarez. Si vocifera di problemi di salute per l’attaccante francese del Milan.

Alla fine tutti i migliori sono in campo, compreso Angel Di Maria, schierato a sorpresa dal tecnico argentino Leonel Schelotto.

IL PRIMO TEMPO

Alle sedici ora italiana inizia la lunga sfida cdestinata a laureare l’Argentina campione del mondo.

Il primo tiro nello specchio della porta giunge già dopo soli 5 minuti con una forte conclusione di MacAllister, centrale però, bloccata da Lloris senza troppi problemi. Spinge forte l’Argentina a inizio gara, mentre la Francia è un po’ alle corde e in affanno non riuscendo a tenere praticamente mai la palla e a orchestrare azioni offensive. Al 17′ Leonel Messi riconquista palla, riparte in contropiede , De Paul la rimette in mezzo e la sfera arriva a Di Maria, che col piede debole spedisce altissimo. Quattro minuti più tardi Dembelé stende in area uno scatenato Di Maria, per l’arbitro non ci sono dubbi: dal dischetto Messi spiazza Lloris e fa 1-0.

Il dominio sudamericano è totale per gioco, intensità, entusiasmo: la Francia è in confusione e per larghissimi tratti del primo tempo non riesce a riconquistare il possesso della sfera. Le trame degli uomini di Scaloni passano costantemente dai piedi di Messi che allarga per Di Maria e i compagni che vanno a riempire l’area: canovaccio sempre identico, ma estremamente efficace. E al 36′ arriva il raddoppio: recupero su Mbappe, ripartenza improvvisa e fulminea con MacAllister che serve un assist al bacio per Di Maria, il quale firma uno splendido 2-0. Deschamps non ci sta e cambia subito: fuori un disastroso Dembelé e uno spento Giroud, dentro Kolo Muani e Thuram. IL tecnico ex Juventus prova la carta della maggior mobilità garantita dai due, ma la reazione auspicata nel finale di frazione però non arriva: si va al riposo con l’Argentina avanti di due lunghezze.

SECONDO TEMPO

Anche nella ripresa lo scenario non cambia: l’Argentina è assatanata, la Francia non rientra col piglio giusto. La super partita di Di Maria e Messi prosegue, mentre Deschamps non riesce a capacitarsi della differenza di approccio mentale alla partita da parte delle due squadre. Il 3 a 0, che rappresenterebbe il colpo definitivo alle speranze dei “galletti” sembra arrivare da un momento all’altro.

Il primo squillo transalpino aarriva solo al minuto settantuno, dopo che il tecnico argentino Scaloni ha sostituito Angel Di Maria col laterale sinistro Acunha, passando ad un 4-4-2 più coperto. Kylian Mbappe, finora letteralmente non pervenuto, ci prova dal limite, ma spedisce il pallone alto sopra la traversa. Sugli spalti iniziano gli olè degli argentini. In effetti la Francia appare come un pugile suonato e, agli occhi dei più non si vede come una partita simile potrebbe riaprirsi. Al settantanovesimo, però arriva l’episodio che riapre l’incontro e riscalda il finale. Otamendi si fa scappar via Kolo Muani e commette fallo da rigore, dagli undici metri Mbappé la mette all’angolino in modo imprendibile per Emiliano Martinez che pur ha intuito il tiro. Sessanta secondi dopo accade l’incredibile: Thuram appoggia a Mbappé, conclusione al volo e pazzesco 2-2 francese. In pieno recupero Camavinga serve Rabiot, girata di prima, si salva Martinez in due tempi: l’Argentina è in apnea. Ma al 97′ Messi cerca un altro acuto: sinistro dai 18 metri, Lloris è bravo a metterla in angolo conservando ai campioni del mondo in carica la possibilità di giocarsi la riconferma sul trono.

TEMPI SUPPLEMENTARI ED EPILOGO

Sull’abbrivio emotivo dell’insperata rimonta, la Francia domina i primi dieci minuti dei tempi supplementari, senza per altro portare pericoli particolari alla porta argentina.

Il match cambia tuttavia di nuovo nel momento in cui Scaloni decide di avvicendare Julian Alvarez con Lautaro Martinez. L’attaccante dell’Inter ridà smalto alla selecion, la quale sfiora il gol per tre volte: in due occasioni con lo stesso Lautaro, successivamente con Montiel. Nell’occasione risulta decisivo Varane con un salvataggio praticamente sulla linea.

La veemenza, la creatività e la garra dell’Argentina emergono ancor di più nella seconda frazione e l’albi-celeste passa in vantaggio, di nuovo, ancora una volta con lui, con Lionel Messi protagonista. Azione spettacolare, tiro di Lautaro, parata di Lloris e tapin del numero 10 argentino, abile a depositare in rete. La Francia ha il merito di non lasciarsi andare e cerca la rete del nuovo pareggio. Su una conclusione di Mbappé, rientrato perfettamente in partita, il difensore Montiel ci mette la mano provocando un nuovo calcio di rigore. Il numero dieci in maglia bleu trasforma. Per l’Argentina è nuovamente tutto da rifare anzi: Emiliano Martinez sventa la conclusione di Cholo-Mouani che avrebbe significato la fine del sogno nel modo più beffardo possibile.

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Per la terza volta nella storia del mondiale il titolo si deciderà ai calci di rigore; l’ultima volta una delle protagoniste della cosiddetta lotteria è stata proprio la nazionale transalpina. Spetta quindi ai due fuoriclasse aprire la serie con Messi che pareggia la conclusione vincente di Mbappé. Emiliano Martinez sale quindi in cattedra fermando la conclusione di Coman, mentre Paulo Di Bala non fallisce il suo tiro. La terza serie vede finire abbondantemente a lato il rigore di Tchuameni con Paredes che fa compiere ai suoi un passo fondamentale verso la conquista del titolo. Le speranze francesi rimangono vive grazie a Cholo-Mouani, ma Montiel si fa perdonare l’ingenuità commessa nei supplementari, trasformando il penalty decisivo: Argentina campione del mondo.

TRENTASEI ANNI NOPO MARADONA

Argentina campione del mondo quindi! E dire che al termine del primo tempo della seconda patita contro il Messico Messi e compagni erano con un piede e mezzo sull’aere del ritorno al termine dei gironi eliminatori. L’inizio dell’avventura in Qatar è stato da incubo. Forma fisica e gioco latitavano, fino all’entrata in campo del giovane Enzo Fernandez e al colpo di genio di Leo Messi con cui la selecion si è rimessa in corsa. In particolare il giovane centrocampista del Benfica ha dato solidità ed ordine al centrocampo di una squadra che, trascinata da Messi, ha trovato la propria fisionomia.

Lo scampato pericolo contro l’Olanda, poi,ha dato la fiducia necessaria per affrontare gli ultimi due ostacoli: la semifinale largamente vinta contro la Croazia e l’ultimo atto contro una formazione che la critica si è ostinata a definire “più squadra”.

Il campo ha smentito i “soloni” del calcio! Per ottanta minuti la Francia è stata letteralmente in balia di una formazione capace di sovrastarla in ogni ambito del gioco, risorgendo solo ed esclusivamente grazie ai colpoi del suo fuoriclasse Khilian Mbappé, probabilmente l’attaccante più forte in circolazione. Per salire al rango di migliore del mondo, il giocatore deve senz’altro sviluppare la propria fase d’interdizione, qualità necessaria nel calcio moderno che vede nei calciatori avanzati i primi difensori.

Infine lasciatecelo dire: lsull’onda dell’entusiasmo,i cronisti della nostra Tv di Stato hanno ddefinito questa la finale più bella della storia del calcio. L’affermazione sembra fare il verso all’affermazione del Presidente FIFA che definisce questo il mondiale più bello della storia. Sinceramente fatichiamo a definire una grande partita quella in cui una delle due contendenti rimane a guardare per ottanta minuti su novanta. Sul piano puramente emotivo ricorderemo per sempre questo Argentina-Francia; tecnicamente, però, non si possono dimenticare finali come quella del 1954 tra Germania ed Ungheria o quella vinta vent’anni dopo dai tedeschi di Frantz Beckenbauer contro la grande Olanda di Johann Kruijff.

Pertanto celebrare l’Argentina campione del mondo e Leonel Messi miglior giocatore della manifestazione è cosa giusta e doverosa, ma la storia del calcio va rispettata.

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