STRAGE DI MONACO 5 SETTEMBRE 1972: È LA FINE DI UN SOGNO


Ci sono giorni destinati ad entrare nei manuali di storia quasi tra l’inconsapevolezza generale; il concetto non vale certamente per questo 5 settembre 1972, consegnato alla memoria collettiva per la Strage di Monaco. Il susseguirsi dettagliato degli eventi lo si trova a partire da questa pagina, qui si cercherà di rivivere, per quanto possibile, l’atmosfera di quella lunghissima giornata.

5 settembre 1972: PROLOGO

La gente sta terminando le ferie d’agosto, ormai non più status simbol, ma quasi un “must”, con le città completamente svuotate e le località marine prese d’assalto da milioni e milioni di villeggianti, che vi trascorrono l’intero mese. Dai juke box e dalle radio risuonano i successi dell’estate: tanta Italia quest’anno, con brani che invitano al viaggio come “Io Vagabondo” dei Nomadi e “Viaggio di un Poeta”, canzone regina – per dirla con la nota perifrasi di Lelio Luttazzi anfitrione dell’ormai consueta trasmissione radiofonica del venerdì Hit Parade – composta da Riccardo Zara, autore negli anni di grandi hit legate a telefilm e cartoni animati e Maurizio Vandelli, uscito da poco dall’Equipes 84. Contemporaneamente si stanno imponendo anche la bella voce di Mia Martini e i suoni duri ricercati della Premiata Forneria Marconi e de’ Le Orme, al momento i principali esponenti del prog nostrano. Questo genere trova la propria consacrazione grazie a gruppi come i Genesis e i Jetro-Tull, ai quali si affianca l’hard rock dei Led Zeppelin e dei Deep Purple, che hanno lanciato sul mercato quelli che, probabilmente sono i loro album più famosi: rispettivamente “Led Zeppelin 4” e “Mashin Head”.





Contemporaneamente imperversa il dibattito riguardante un nuovo bene di consumo: la Tv a colori. Il piccolo schermo è ormai entrato in quasi tutti i salotti degli italiani: il nuovo apparecchio ne rilancerebbe le vendite. Al governo, però, c’è chi paventa gravi pericoli per i bilanci famigliari ed arriva a bloccare il settore. Ì una beffa (ne raccontiamo qui i contorni) per quei pochi che, prima di partire, hanno installato un Tv color in casa: quattro settimane e poi si torna al bianco e nero!

IL SOGNO PRIMA DEL 5 SETTEMBRE 1972

Al rientro sportivi e non godranno dello spettacolo delle Olimpiadi di Monaco di Baviera. Con l’edizione del 1972 si vuole chiudere con molti eventi del passato: la nazione organizzatrice, vuole far dimenticare l’edizione del 1936, fornendo al mondo l’immagine di un Paese efficiente ed ospitale. Il Comitato Olimpico, dal canto suo, vuol far dimenticare le polemiche del 1968, con un’edizione partita in un clima di guerriglia urbana (con i gravi massacri di Città del Messico) e terminata con le immagini della protesta nera durante la cerimonia di premiazione dei 100 metri piani di atletica leggera. In quest’ottica si inquadra la non ammissione di una delegazione di atleti palestinesi, che avrebbero potuto turbare l’ambiente con le loro rivendicazioni territoriali.
La manifestazione prende il via il 26 agosto, trasmessa a colori in Italia. Monaco di Baviera diventa la Capitale di un altro mondo: non esistono guerra fredda e divisioni territoriali, ma solo migliaia di giovani pronti a sfidarsi sui campi di gara, per poi andarsi a divertire nei locali della città.
In Italia la gente riprende faticosamente il lavoro e gioisce per le imprese dei tuffatori Klaus Di Biasi e Giorgio Cagnotto e per quelle della nuotatrice Novella Caligaris, mentre prende il via la nuova stagione calcistica, una delle più appassionanti della storia del calcio.
Per una settimana le imprese a cinque cerchi fanno dimenticare le “miserie della quotidianità”, in un Paese governato, si fa per dire, da una classe politica quanto mai litigiosa, una contrapposizione sociale al massimo della tensione e con qualche incertezza di troppo sul futuro.

5 settembre 1972: L’IMMEDIATA VIGILIA DELLA STRAGE

La seconda settimana di competizioni bavaresi si apre con l’impresa del nuotatore Marc Spitz che, il 4 settembre, conquista la sua settima medaglia d’oro dell’edizione 1972. È un record pazzesco, mai nessuno ha saputo fare tanto, nemmeno quando c’erano gli iron-man che gareggiavano in più di una disciplina! L’impresa del nuotatore d’origine israeliana potrebbe costituire un valido argomento di dialogo nei bar e nelle fabbriche, unitamente ai commenti riguardanti il turno eliminatorio di Coppa Italia, manifestazione ormai nel vivo, aspettando l’esordio del Milan detentore del trofeo!
Gli appassionati di cinema commentano la conclusione del Festival di Venezia: ancora una volta senza vincitori ne vinti, se non per il premio alla carriera dato a Charlie Chaplin. In questa edizione viene presentato “Arancia Meccanica”, film destinato ad impressionare, trattando la tematica della criminalità urbana, problema che inizia ad attanagliare le periferie delle grandi città, affiancando quella di natura politica.

5 settembre 1972: IL GIORNO DELLA STRAGE

Dovrebbe essere un martedì come tanti, questo 5 settembre 1972, con i bambini cche si godono gli ultimi giorni di vacanza ed i genitori che, come ogni giorno, si recano al lavoro. Già dai notiziari radio della mattina, però, si comprende che qualcosa di grosso sta accadendo, proprio a Monaco! Si parla di un’irruzione nel villaggio olimpico di un commando terrorista palestinese, che avrebbe preso in ostaggio alcuni atleti israeliani. I contorni della vicenda sono chiari solamente a metà giornata, quando i GR dell’ora di pranzo sono in grado di descrivere la situazione: ci sono già due morti enove ostaggi. Si sa che c’è una trattativa in corso, ma come possa finire questa vicenda rimane una triste incognita! Ciò che è invece lampante è il risveglio dal sogno!
Si seguono i giornali radio del pomeriggio, in onda tra una canzone, un bollettino meteo e i consueti dati di borsa! Arriva anche la notizia della sospensione delle gare, un atto dovuto secondo molti!
Le prime immagini dell’accaduto arrivano all’ora di cena, nel telegiornale della sera, il quale, tuttavia, parla di una trattativa, con la quale chiudere felicemente (tuttavia ci sono già stati due morti) questa triste vicenda!

5 settembre 1972: IL TRISTE RISVEGLIO

La trattativa, in realtà, nascondeva un piano per eliminare il commando e liberare tutti gli ostaggi. Al risveglio i giornali radio del mattino danno la notizia del fallimento dell’operazione: tutti i componenti della delegazione israeliana sono stati uccisi, dopo oltre venti ore di speranze vane!
Sconcerto, incredulità: tutto questo è accaduto nell’efficentissima Germania; ma che cos’è andato storto?
La sequenza reale dei fatti si è chiarita quasi del tutto solo nnegli anni, qui sono descritte
le drammatiche fasi finali della strage, mentre le motivazioni sono state chiare fin da subito! Non sarà troppo lontano dalla verità quarant’anni dopo Pietro Mennea, quando, commemorando l’evento dirà:

Al momento, comunque, restano molte domande: come è stato possibile che un commando sia penetrato all’interno di un luogo che doveva essere sicuro? Perché il Comitato Olimpico non ha fermato le competizioni? Come mai la polizia di una delle nazioni più evolute del mondo non è riuscita a sopraffare otto terroristi?
Assieme al dolore per la perdita di undici ragazzi, il 5 settembre 1972 ha segnato in modo indelebile la fine di un sogno.

5 settembre 1972: conclusioni

Abbiamo cercato di rivivere l’atmosfera di quel 5 settembre 1972, rifacendoci proprio ad una quotidianità diversa, per alcuni aspetti, ma molto più simile di quanto si pensi a quella che stiamo vivendo.